IL LAGO DEI CIGNI
GIOVEDÌ 27 DICEMBRE_ORE 20.45_MUSE esclusiva regionale
fuori abbonamento
balletto in due atti e quattro scene su musiche di P.I. Tchaikovsky
coreografia Teet Kask
scenografia Marco Pesta
lighting designer Dario Rossi
con la partecipazione straordinaria dell’etoile Ekaterina Oleynik
Il Lago dei Cigni del Balletto di Milano
È il balletto d’eccellenza del repertorio classico: il Lago dei Cigni, titolo che gode di una lunga tradizione e ancora oggi ricco di fascino.
L’appassionante storia di Odette, fanciulla cigno vittima dell’incantesimo che solo l’amore vero potrà spezzare, è presentata dal Balletto di Milano in una nuova produzione firmata da Teet Kask, affermato coreografo estone, già autore per il Balletto di Milano del balletto Anna Karenina.
La versione del capolavoro della letteratura ballettistica di Teet Kask segue la celebre storia, ma si distingue per una rilettura di alcuni dettagli in chiave più attuale. Un Lago “fashion”, che trova l’attualizzazione nella messinscena e ambientazione ma in cui non mancano la tradizionale magia degli atti bianchi dall’originale di Petipa/Ivanov e i virtuosismi della danza classica. La produzione si contraddistingue per quell’eleganza e creatività della Milano internazionale, caratteristiche che si ritrovano anche nei costumi: abiti sofisticati e tutù dalle linee morbide ispirati alla moda dei grandi stilisti, preziosi nei tessuti dalle nuanches delle tinte pastello. L’allestimento di Marco Pesta è essenziale e fortemente evocativo: stilizzando le ambientazioni tradizionali e grazie all’utilizzo di materiali particolari ottimamente sfruttati con le luci – realizzate da Dario Rossi -, l’architetto ha concepito una messinscena elegante dove i giochi di trasparenza e riflessione, caratteristiche intrinseche dell’acqua, creano un’ambientazione senza limiti, ma non dominante, capace quindi di far risaltare nel migliore dei modi la coreografia. Sogno e magia ancora una volta si intrecciano sulla riva del lago, il luogo incantato della storia d’amore impossibile tra il Principe e il Cigno, con i colori e le atmosfere che hanno ispirato la musica grandiosa di Tchaikovsky.
Note del coreografo “Il mio lavoro segue l’ispirazione di Tchaikovsky su Ludwig II, indicato come “Swan King”, eccentrico re di Baviera dal 1845 al 1886. La storia di Ludwig si intreccia con l’arte e l’architettura e a lui si devono le costruzioni di castelli fiabeschi, tra cui il Neuschwanstein. Fu anche un devoto mecenate del compositore Richard Wagner e, presumibilmente e forse inconsapevolmente, fu scelto come prototipo del sognatore Siegfried. Anche il mio Siegfried ha un temperamento artistico e rifugge le responsabilità imprenditoriali e il matrimonio che il proprio padre vorrebbe combinare. Questo nuovo Lago è infatti ambientato in una famiglia borghese dell’aristocrazia, dove il padre vorrebbe Siegfried a capo dell’impresa familiare e sposato con una ragazza appartenente all’alta società e di pari rango … l’eterno conflitto tra le ambizioni della famiglia e le aspirazioni di un figlio… Un ruolo importante è riservato al miglior amico di Siegfried, Benno. Non rivestendo una posizione così alta come quella di Siegfried, Benno è libero di condurre una vita priva di responsabilità e fatta di divertimenti, ambìta anche dall’amico. Benno, che conosce bene Siegfried, susciterà il suo interesse portando alla festa una misteriosa “Dama bianca”. La fugace visione apparirà a Siegfried nel suo sogno sotto le sembianze di una meravigliosa fanciulla Cigno, vittima dell’incantesimo di Rothbart in cui Siegfried riconosce il Padre. Poiché il Lago dei Cigni è il balletto più conosciuto, celebrato e rappresentato al mondo, alcune scene sono così centrali nella storia ed hanno trovato una forma perfetta di espressione visiva che non hanno bisogno di essere cambiate. Come le scene del lago, quando il Cigno Bianco fa la sua prima apparizione, o quando il Principe e il Cigno Bianco si incontrano e tutti gli altri cigni entrano in scena. Ho scelto perciò di rimanere fedele a tali scene, atti bianchi in gran parte vicini alla tradizione, derivanti dalla storia tradizionale ma attraverso le linee drammaturgiche della prima e terza scena che non seguono la fiaba, ma la spiegazione del rapporto tra il Padre e il Figlio / Principe”.
Il Balletto di Milano. Ambasciatore della danza italiana con i suoi straordinari spettacoli in tutto il mondo, è considerato tra le realtà di maggior livello artistico. È diretto da Carlo Pesta, riconosciuto e sostenuto da MIBACT, da Regione Lombardia e Comune di Milano dove ha sede. Collabora con tutti i più prestigiosi teatri, fondazioni liriche e festival e nella sua storia compaiono numerosissimi nomi di artisti, coreografi e registi di fama mondiale.